CHI CI RICHIEDE ASSISTENZA:
Nel 2015 come nel 2016 gli utenti che hanno ricevuto il maggiore numero di aiuti assistenziali ricoprono la fascia di età compresa tra 21-60 anni. Le fasce di età registrano, seppur con valori differenti rispetto allo stesso periodo del 2014 la stessa dinamica: la fascia che presenta il maggior numero di visite è quella dei pazienti tra i 41-50 anni (con un totale di 66 visite su 205) subito seguita dalla fascia 31-40 (con 60/205 visite). Queste fasce rappresentano quella categoria di persone che dovrebbero occupare, vista la loro età, un ruolo nel mondo del lavoro ed essere quindi inseriti nello sviluppo economico del nostro Paese; ma la crisi economica che ci accompagna ormai dal 2008 rende tutto più difficile, e risulta quasi impossibile un loro “riscatto” nella nostra società. Proprio perché la crisi economica col tempo ha coinvolto ogni fascia di età (e i dati dell’Unità Medica lo confermano) è opportuno includere in queste considerazioni le persone tra i 51-60 anni che appartengono ancora all’età lavorativa ma sono nonostante tutto a rischio in quanto la perdita di lavoro non viene quasi mai recuperata e non sempre queste persone hanno alle spalle una famiglia in grado di supportarli. La categoria dei giovani, ed in particolare quella dei 21-30 anni rappresenta una situazione che è allarmante se si pensa che alcuni di loro sono italiani e vivono per strada. Sarebbe interessante capire le motivazioni che spingono loro a scegliere questo “nuovo stile di vita”. Questa fascia di età è tuttavia meno rappresentata (come noterete dai dati raccolti attraverso il monitoraggio dei senza dimora di cui ci occupiamo) rispetto alla situazione lavorativa attuale, poiché essi hanno, fortunatamente, l’appoggio ed il supporto delle famiglie.
Come per l’anno 2014, 2015 anche a metà anno 2016 la popolazione italiana è quella che ricopre il maggiore numero di assistiti. Tra le nazioni che seguono troviamo l’Egitto, affluenza dovuta probabilmente a causa della situazione politica. Ma anche il Marocco e la Romania registrano un maggiore numero di visite forse per il semplice fatto che risentono della situazione economica in cui vivono, che li obbliga a dover abbandonare (in molti casi temporaneamente) il paese d’origine sperando di trovare situazioni economiche e lavorative migliori.